Gli Ozric Tentacles sono a metà tra il prog, lo stoner, la fusion e il fruscio della radio quando entri in galleria. Se non avete sotto mano un CD degli Ozric Tentacles mettete gli Weather Report e gli Hawkwind insieme, calatevi un acido e sbattete forte la testa contro il muro, bam, bam, bam: uguale.
Il concerto.
Il pavimento del Viper è in discesa, gli Ozric Tentacles ovviamente in salita, e questo era un problema. Poi: un gruppetto di fattoni si era innamorato della moglie di Ed Wynne, la bassista, che era una specie di loop umano (immaginatevi il marito che la programma come se fosse sposato con GarageBand), e questo era un altro problema, perché la tizia era cos= lusingata che non la smetteva di ridere e dire cazzate al microfono, mentre il marito, che aveva lo sguardo perplesso tipico dell'hippy che ha smesso di drogarsi, cercava di fare i suoi assoli. Secondo me poi la sera a letto hanno litigato.
Gli Ozric Tentacles suonano più o meno lo stesso pezzo dagli anni ottanta, quindi niente novità, due ore e mezzo di quel pezzo l=. L'ultima ora l'ho passata in uno stato di catatonia pesante, appoggiato a una ringhiera, dopo aver perso l'uso delle ginocchia a causa del pavimento inclinato, affascinato da un roadie obeso, nascosto dietro un amplificatore, che dondolava la testa incapace di accettare il fatto che tutte le sue bottiglie di birra erano vuote.
A un certo punto un tipo è salito sul palco e ha dato un bacino alla bassista.
E' stato, credo, il momento più bello della vita di entrambi.
Ottima l'acustica del Viper, ma si sentiva con prepotenza la mancanza di un rave. Gli Ozric Tentacles senza un rave sono come una tavola da surf senza l'oceano; per galleggare galleggia, ma dopo un po' cominci a chiederti cosa cazzo ci fai con una tavola da surf in mezzo al lago di Bilancino. E Stonehenge: mancava anche Stonehenge.
Concerto interessante. Ma lungo. E un po' fuori contesto.
Voto: 3,5 / 5
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