Io non so che dire.
Gianluca Morozzi è un tipo simpatico, ha il pizzo, suona la chitarra, è rock, ecco, detto in due parole è rock.
Ma questo libro è veramente una merda.
Inizia bene: è scritto, come si dice, d'istinto, ovvero senza stare troppo e pensare alla forma: va bene. Non c'è problema. A volte mi viene da pensare che Gianluca Morozzi, Marco Vichi, Stephanie Meyer e tutta questa gente che scrive d'instinto siano in realtà la stessa cazzo di persona, ma va bene. Libri tutti uguali, con le stesse parole e le stesse frasi ma NON IMPORTA.
La storia, all'inizio, è buona.
C'è un certo Nemo, che è un ciccione, che è triste e solo. Incontra una ragazza, si mettono insieme. Lei si mutila le gambe, perché fa figo, ok. All'inizio non chiavano. Poi chiavano. E da l= in poi comincia ad andare tutto a puttane.
Di quella prima scena di sesso mi sono rimaste in mente due parole.
PELI UMIDICCI.
Si.
PELI UMIDICCI.
Perché Gianluca Morozzi scrive d'istinto, e l'istinto gli ha suggerito le parole PELI UMIDICCI.
E' una scena di sesso comica?
No.
E' una scena di sesso grottesca?
No.
Vorrebbe essere seria. Erotica.
PELI UMIDICCI.
Si scopre che la ragazza (PELI UMIDICCI) ha un ex che la perseguita, un tipo intelligentissimo e bellissimo che fa il dottore, un tipo orribilmente perverso che le faceva cose disgustose, tra cui il fisting.
IL FISTING, cazzo, orribile, IL FISTING, quale bestia depravata pratica IL FISTING con la sua ragazza?
Ehi, ehi, ma c'è dell'altro!
Le faceva i clisteri!
E la faceva toccare dai colleghi ginecologi!
E la costrngeva a praticare il sesso di gruppo!
Il SESSO DI GRUPPO!
Domanda. Perché lei si sottoponeva a tutto ciò? Non poteva, tipo, dire di no?
Risposta: è l'anima reincarnata di una tipa, e lui era l'anima reincarnata di un altro tipo, e Nemo, anche Nemo, il ciccione, è un'anima reincarnata, ma tutto questo me l'ha raccontato la mi' donna, perché io il libro non l'ho finito.
PELI UMIDICCI.
Ma muori.
Voto: 1,5 / 5
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